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Progetto del rinnovamento della sala Consiliare Regionale

Alla luce delle considerazioni effettuate e sviluppate nel corso degli incontri tenuti con il Presidente del Consiglio Regionale, con l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale, con i dirigenti e i funzionari della Presidenza del Consiglio, con i tecnici informatici, si è ritenuto opportuno procedere alla formulazione di una proposta di progetto che delineasse una sala consiliare di nuova concezione.

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Progetti

Progetto del rinnovamento della sala Consiliare Regionale

Client: Presidenza del Consiglio Regionale della Regione Autonoma Valle d'Aosta

2009

Progetto del rinnovamento della sala Consiliare Regionale

Alla luce delle considerazioni effettuate e sviluppate nel corso degli incontri tenuti con il Presidente del Consiglio Regionale, con l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale, con i dirigenti e i funzionari della Presidenza del Consiglio, con i tecnici informatici, si è ritenuto opportuno procedere alla formulazione di una proposta di progetto che delineasse una sala consiliare di nuova concezione.

In primo luogo sotto il profilo tipologico: non più una sala con tre ordini distinti per Presidenza del Consiglio, Giunta regionale e Presidenza della Regione, Consiglieri (destinati al livello inferiore), ma tre ordini dove la quota altimetrica sia solamente elemento funzionale per rispondere a ragioni visive, non più una sala rigida e ortogonale, ma una sala organica e dinamica con andamento curvilineo. Il fuoco dell’attenzione è il centro della sala e non la zona delle presidenze. Sulle scelte effettuate ha avuto infatti rilevante influenza la constatazione della sproporzione esistente fra la dimensione della sala attuale e la dimensione dell'individuo che, associata alla disposizione a ferro di cavallo dei banchi, tende a disperdere l'attenzione degli astanti. L'obiettivo centrale nell'ideazione di un nuovo assetto distributivo è dunque stata la ricerca di una forma che sostituisca alla dispersione attuale una nuova tensione percettiva, la definizione di unasala importante in cui il segno e la forma inducano simbolicamente ad una maggiore partecipazione civile e democratica. A tal scopo si è optato per una disposizione dei seggi non più lineare ma concentrica, su di un tracciato la cui forma ovoidale è dettata da quella trapezoidale della sala esistente. L’ovale di origine del disegno proposto parte dalla forma trapezoidale della sala esistente, che possiede le pareti meridionale e settentrionale curvilinee. Gli schemi ricostruiscono l’evolversi della forma generatrice del nuovo assetto della sala Il risultato atteso è un ambiente avvolgente, tutto imperniato su di un unico fulcro centrale, ma allo stesso tempo non piattamente eterogeneo, grazie alla tensione creata dalla forma ad ovoide le cui generatrici sono comunque due archi di cerchi con raggi differenti, ma la cui origine insiste sui due 3 assi principali dell’ovale. I medesimi criteri hanno guidato lo studio da un punto di vista altimetrico, con la creazione di palchi a quote diverse così da consentire a tutti i consiglieri la completa visibilità della sala e generare dinamicità anche attraverso questo artificio altimetrico.La partecipazione civile alle attività del Consiglio, oltre che sotto un profilo simbolico, viene poi di fatto incrementata grazie alla riprogettazione della galleria destinata al pubblico e ai giornalisti. Quest'area, oggi dimensionalmente ridotta e funzionalmente carente, è stata ampliata ed integrata nel disegno generale della sala così da permettere il reale coinvolgimento dei cittadini nei lavori del Consiglio, prestando attenzione ad evitare qualsiasi interferenza fra le due sfere.

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Come si sottolineava in sede d'analisi, da un punto di vista formale la sala oggi è compromessa inmodo rilevante dalla giustapposizione di un apparato tecnologico divenuto negli anni sempre piùesteso e complesso, assolutamente non integrato nell'assetto originario. La sala odierna dichiarainsomma nei fatti la propria appartenenza ad un'epoca diversa, ostentando suo malgrado le propriecarenze tecnologiche. Ecco perché nel concepire la nuova sala regionale ci si è concentrati su di unsecondo rilevante obiettivo, quello di creare uno spazio in cui sia evidente il segno del cambiamentoe del rinnovamento, in cui l'eleganza complessiva dell'ambiente trovi un sostegno e non un ostacolonell'installazione dei più avanzati ed innovativi sistemi impiantistici. Nello stesso tempo, di fronteall'esempio fornito dalla sala odierna medesima, si è provveduto a scegliere forme di installazioneche garantiscano in futuro un'opportuna flessibilità impiantistica e tecnologica, per consentire e anzifavorire adeguamenti ed innovazioni successive, scongiurando però stravolgimenti formali.Infine fra i criteri adottati per la ristrutturazione della sala consigliare c'è l'attenzione al fruitoreprincipale di questo ambiente, che è sì luogo istituzionale, simbolico ed evocativo, ma anche spaziodi vita per i consiglieri e per quanti partecipano quotidianamente con il loro lavoro alle attività delConsiglio Regionale. Lo spazio oggi a disposizione di costoro è decisamente ridotto e oltretuttoscarsamente ergonomico. L'obiettivo in questo caso è dunque adottare una configurazione planoaltimetrica volta alla massimizzazione dello spazio utile per ciascun consigliere,contestualmente alla scelta di arredi con elevate prestazioni ergonomiche che garantiscano ilcomfort ma anche la necessaria libertà di movimento. Particolare attenzione è stata posta inoltre allarealizzazione di spazi il più possibile permeabili e fruibili a tutti, limitando la creazione di barrierearchitettoniche e, laddove necessario, consentendone un agile superamento.Queste considerazioni di principio, incontrandosi e scontrandosi con la realtà attuale della sala e conle indicazioni fornite dai suoi stessi fruitori, hanno dato origine a un percorso di studio del quale sirende conto nelle pagine che seguono. L'intento è quello di esplicitare le diverse soluzioni esploratee via via riconfigurate, così da far infine emergere le ragioni della nostra proposta.